La Moda Sostenibile di Stella McCartney e l’industria della moda di Shein: due mondi a confronto

Pubblicato il 17 maggio 2024 alle ore 19:47

Nella classe 1C, studiando i tessuti, abbiamo ampliato l’argomento parlando dell’industria della moda nel mondo e abbiamo visto due filmati molto diversi. Il primo video parlava di Shein, il secondo di Stella McCartney. La differenza tra la moda sostenibile di Stella McCartney e l’accesso veloce ai prodotti di Shein ci è apparsa subito enorme. Nell’industria della moda, infatti, ci possono essere aziende che pensano molto all’ambiente e alle condizioni dei lavoratori e altre che, al contrario, non si preoccupano affatto del benessere delle risorse umane e ambientali.

È ormai da vari anni che la moda veloce di Shein si sta imponendo sul mercato globale, ma soltanto di recente sono emersi molti misteri legati alla sua produzione. Ci siamo mai chiesti perché i prezzi di Shein sono così bassi? I capi prodotti da Shein sono generalmente prodotti in paesi poveri, dove si lotta per sopravvivere e sono sempre i bambini che, invece di andare a scuola, vengono impiegati nella produzione di prodotti tessili. Le condizioni di lavoro sono pessime, i bambini sono costretti a lavorare per moltissime ore in ambienti malsani e, oltretutto, vengono pagati pochissimo. Quello che guadagnano basta a malapena per coprire i bisogni primari della loro famiglia, ma sono costretti a lavorare perché spesso i loro soldi sono l’unica fonte di guadagno per avere del cibo ogni giorno. Anche gli adulti che lavorano per Shein sono trattati allo stesso modo. Shein, inoltre, utilizza prodotti chimici molto dannosi sia per l’uomo che per l’ambiente e questo, oltre ad esporre le persone a malattie mortali (anche perché questi prodotti chimici vengono utilizzati a mani nude), reca un grandissimo danno all’ambiente, contribuendo ad innalzare l’inquinamento globale.

Per fortuna negli ultimi anni, si stanno affermando in misura sempre maggiore stilisti molto attenti all’ambiente e alle condizioni dei lavoratori e tra loro spicca la figura di Stella McCartney, una stilista britannica che sta portando avanti l’idea di una moda sostenibile ed etica. Stella McCartney è vegana e ha deciso di eliminare pelli e piume animali nella produzione dei suoi capi; inoltre, usa lana e seta prodotta in modo sostenibile, contribuendo in modo significativo al rispetto dell’ambiente e dei lavoratori. Il suo esempio dovrebbe essere seguito da tutti coloro che si occupano di moda, se non vogliamo ritrovarci in mondo sempre più inquinato e pieno di rifiuti non biodegradabili.

Il problema più grande rimane il costo. Gli abiti prodotti da Stella McCartney hanno un costo che non tutti possono permettersi, mentre anche le famiglie più povere, con un semplice click, possono avere abiti nuovi ordinati tramite l’app di Shein. Cosa possiamo fare per migliorare questa situazione? Un primo passo è sicuramente quello di acquistare meno abiti ed usarli per un tempo più lungo. Molto spesso, infatti, noi acquistiamo vestiti che poi rimangono nell’armadio e che non indossiamo mai, oppure li gettiamo via solo perché non ci piacciono più. Se tutti noi impariamo a rispettate di più l’ambiente e a cambiare le nostre abitudini sicuramente vivremo meglio perché nel nostro piccolo, tutti noi possiamo fare qualcosa per avere un futuro migliore.

Classe 1C

 


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